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Lingua e cultura oristanese-arborense

nella tradizione orale e nei documenti

Ł52.80 Lingua e cultura oristanese-arborense
ID Code 978-88-95701-05-9
Author/s Romeo Erdas
Publisher SŽAlvure di Massimo Pulisci
Edition 2008
Pages 344 (illustrated)
Size 21 x 30 cm
Bookbinding Stitched paperback with dust cover
Genre Linguistics, dictionaries, encyclopaedias
Format Paper
Release language Italian

The work

Dalla prefazione dellŽautore Oggetto del nostro studio è il campidanese settentrionale, quale risulta dai canti tradizionali dellŽoristanese, e dalle parlate locali. NellŽapproccio al nostro lavoro, abbiamo cercato di Žconoscere la struttura psicologica (Wagner)Ž, lo spirito della gente, per capire come nascono e si sviluppano allŽinterno di una lingua i sentimenti e le emozioni. Siamo partiti dallo studio delle parole e siamo passati alla ricerca degli atteggiamenti mentali, dei modi di dire e di vivere, che sono alla base di ogni cultura. Da qui il titolo di questo lavoro. Il modo migliore per procedere ci è sembrato quello del commento ai singoli testi, alla maniera delle classiche antologie, a cui ci ha abituati la scuola. Tuttavia, per facilitare la lettura e la comprensione dei canti, abbiamo ritenuto cosa utile anticipare alcune regole fonetiche e grafiche di carattere generale, sulla lingua, attraverso lo studio di alcune glosse dellŽarea oristanese-arborense, in particolare per quanto attiene alla palatalizzazione. Presentiamo anche un prospetto del nostro alfabeto, un confronto del campidanese di Oristano con quello meridionale, di Cagliari, e la flessione dei verbi più significativi dal punto di vista lessicale e fonologico, insieme con alcune note sulla natura e la genesi dei nostri canti, mutos e mutettus. Essendo popolari, questi canti riproducono spesso lŽoralità dei parlanti, ma noi abbiamo voluto anche un riscontro con lŽuso quotidiano delle singole glosse, e in funzione di ciò abbiamo ascoltato con molta attenzione la viva voce degli abitanti locali, che ce li riferivano, onde riprodurre fedelmente la struttura del periodo e la pronuncia esatta delle lettere. Ma, fatta eccezione per alcuni grafemi particolari (che abbiamo illustrato insieme agli altri nellŽalfabeto), non siamo ricorsi alla grafia fonetica. Rileviamo quindi una situazione di fatto, senza entrare nel merito delle cause storiche o geografiche che possono aver causato tanta variabilità di pronunce e di parole nellŽarea oristanese-arborense. Le note, sotto i canti, sono messe in bella evidenza, e, insieme ad alcuni argomenti, relativamente lunghi (come la messe, sa domu, il riso sardonico, lŽintreccio, lŽanno sardo, le classi sociali nel periodo giudicale, le origini di Siamaggiore, i tribunali nel giudicato dŽArborea), possono essere lette o sorvolate, a seconda della sensibilità culturale di ciascun lettore. Il nostro, infatti, non è un libro da leggere dallŽinizio alla fine, come si fa con unŽopera narrativa. Proprio a questo scopo abbiamo elencato, allŽinizio, i vari argomenti nellŽindice analitico, dove il lettore potrà scegliere seguendo il proprio interesse. Alla fine, poi, abbiamo fatto un glossario delle voci, e una raccolta dei modi di dire dellŽoristanese, presenti e non nel testo, con rimando, quando è stato possibile, alle rispettive sezioni, in cui si struttura lŽopera. Le abbreviazioni, poche e comprensibili, sono in genere spiegate in corso dŽopera.

Lingua e cultura oristanese-arborense

Ł52.80

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