The work
In una notte di fine inverno sulla pianura stretta a levante dei monti del Sulcis, fuori dallŽaccampamento, seduto a gambe incrociate masticava lŽastio come la radice di liquirizia che aveva in bocca. LŽanimo sfilacciato traluceva nelle sue pupille ellittiche di serpente. Il fuoco gli lanciava lingue sulle guance e disegnava un silenzio di morte in fronte. Schizzò uno sputo nero. Poi con un colpo di bastone sulla brace, sviluppò uno sciame di scintille che spegnendosi nei contorni stagliati del castello, gli ricordò che lui mai avrebbe potuto impugnare la spada, indossare lŽarmatura e cavalcare: era uno stalliere. Doveva badare al cavallo del suo cavaliere: biada acqua e striglia, nientŽaltro.
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