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Sardegna criminale

dalla banda Di Bella a Graziano Mesina, dalla rivolta dei feudatari sardi al sequestro Melis: trecento anni di omicidi, brigantaggio e rapimenti nell´isola più misteriosa del Mediterraneo

9,90 € Sardegna criminale
Codice ID 978-88-541-3119-4
Autore/i Giovanni Francesco Ricci
Editore Newton Compton Editori
Edizione 4° 2011
Pagine 576 (illustrato)
Formato 15 x 23 cm
Rilegatura Copertina rigida e cucitura filo refe con sovraccoperta
Collana Tradizioni italiane
Genere Storia, biografie e araldica, archeologia e preistoria
Supporto Cartaceo
Introduzione Giovanni Francesco Ricci
Prefazione Manlio Brigaglia
Lingua di pubblicazione Italiano

L'opera

Un viaggio lungo trecento anni nella storia criminale della Sardegna, ripercorso con meticolosità tra editti, ´pregoni´, atti giudiziari e rapporti delle forze dell´ordine. Dal banditismo del periodo spagnolo ai provvedimenti di polizia imposti dai regnanti sabaudi, il brigantaggio sardo si presenta come una risposta alle precarie condizioni economiche in cui versa l´isola e dà corpo ai sogni irredentisti della popolazione. Un percorso doloroso scandito da tappe memorabili: l´ammutinamento della Gallura e la ´Notte di San Bartolomeo´, il conflitto di Morgogliai e le disamistades di Aggius, Orgosolo e Sedilo. Il libro racconta il passaggio dalle ´bardane´ - gigantesche grassazioni che colpivano interi villaggi - alle grandi rapine stradali, con i nomi tristemente famosi degli orgolesi Liandru e Tandeddu. Ancora più tragiche le vicende che, nella seconda metà del Novecento, inaugurano la stagione dei rapimenti con l´Anonima sequestri e Graziano Mesina, l´Anonima gallurese, la Superanonima. Tra i rapiti molti appartengono al jet-set della Costa Smeralda, alcuni sono personaggi famosi come i cantanti Fabrizio De André e Dori Ghezzi, o lo diventano, loro malgrado, come il piccolo Farouk Kassam. Si arriva alla contemporaneità affrontando i complessi intrecci tramalavita e politica, dando spazio alle stagioni del MAS e di Barbagia Rossa: un´epopea infausta che ha prodotto decine di omicidi. Un´ininterrotta catena di lutti che, con la cattura degli ultimi grandi latitanti sardi - Giovanni Talanas e Pasquale Stochino su tutti - lascia spazio a un´importante annotazione: il persistere di un vincolo mai sciolto tra banditismo e mondo agropastorale. Un vincolo valido oggi come tre secoli fa.

- La banda di Giovanni Di Bella
- I falsari di Aggius e la zecca clandestina di Monti Fraili
- Briganti imprendibili: Leonardo Marceddu di Pozzomaggiore e Giovanni Fais di Chiaramonti
- Agostino Gosciu ´Pitticcu´ e la strage di Nuraghe Majori
- Il Muto di Gallura
- La ´Notte di San Bartolomeo´ e la sanguinosa battaglia di Morgagliai, in territorio di Orgosolo
- La grande disamistade di Orgosolo e l´assassinio del maresciallo Colomo
- Le rapine stradali e le imprese criminali di Giovanni Battista Liandru e Pasquale Tandeddu
- Peppino Pes e la faida di Sedilo
- L´era di Graziano Mesina
- I rapimenti di Silvia Melis e del piccolo Farouk Kassam
- Giovanni Talanas di Orune e Pasquale Stochino di Arzana, gli ultimi grandi latitanti sardi


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Sardegna criminale

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